Legale - Civile
12 Dicembre 2017
Conto corrente cointestato e donazione indiretta
A proposito del conto corrente cointestato e della donazione indiretta la Corte di Cassazione a Sezione Unite con la sent. n. 18725/2017 ha chiarito la relativa configurabilità . L’ importante sentenza distingue la donazione “diretta”, per la quale viene prescritta la forma dell’atto pubblico a pena di nullità (il bonifico di una ingente somma di denaro effettuato per spirito di liberalità) dalla donazione «indiretta», con la quale si arricchisce il patrimonio del donatario con altre tipologie di atto e senza la necessità di specifiche formalità (ad esempio il versamento di una somma su un conto cointestato).
Occorre precisare che in queste ipotesi la cointestazione del conto non richiede la presenza del notaio, posto che si configura come una donazione indiretta. Si presume, infatti, la volontà di regalare il 50% o il 100% dei soldi presenti sul conto salvo prova contraria. Ne consegue che la donazione resta valida anche senza recarsi dal notaio per il rogito. Secondo i supremi giudici di legittimità occorre però valutare attentamente la volontà e le effettive intenzioni del titolare del conto, anche sulla base di indizi gravi precisi e concordanti. Ciò per evitare che altri eredi possano avanzare qualche pretesa sul conto cointestato. In sintesi, benché sul conto corrente cointestato sia accreditato solo uno stipendio o la pensione del titolare, egli potrebbe voler donare il 50% del deposito all’altro contestatario ancora vivo.
Il conto quindi si presume suo al 50 %, salvo che altri eredi, parenti del de cuius dimostrino che la cointestazione era fittizia. In tali ipotesi il denaro va quindi diviso tra tutti gli eredi secondo le rispettive quote.
L’altro contestatario ancora vivo potrà invece aver diritto al 100 % del conto corrente, se dimostra che l’intenzione del de cuius era quella di regalargli l’intera proprietà dello stesso. Precisiamo inoltre che dopo la morte del parente è necessario inviare alla banca una raccomanda a/r in cui la si mette al corrente della morte del titolare del conto. Segue poi l’onere di presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate e di domandare alla banca i conteggi di tutte le posizioni già intestate al defunto.
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